Intervento in plenaria 7 giugno 2022 su Fit for 55

Fondamentale intervenire ieri nel dibattito sul #Fitfor55, pacchetto di provvedimenti europei per la transizione ecologica ed energetica, per rappresentare la voce di migliaia di lavoratori e di tante piccole medie e imprese italiane, che siamo orgogliosi di rappresentare in Europa.

Alcuni tra i più grandi inquinatori del nostro continente, come la #Germania, vogliono imporre a tutti obiettivi climatici irrealistici, come lo stop alle auto a #combustione prima che tecnologie, #infrastrutture e #cittadini siano pronti per questa svolta epocale. Produrre solo #autoelettriche dal 2035 significa chiudere aziende, creare #disoccupazione e #povertà.

L’#Europa, è bene ribadirlo, contribuisce in minima parte alle emissioni mondiali di Co2 (circa l’8%) ma è disposta a passare dalla schiavitù del #gasrusso a quella delle #batterie al litio della Cina, per assurde ragioni di principio. Avvantaggiando così Paesi extra Ue, che sono i veri responsabili del cambiamento climatico.

#Bruxelles deve rivedere ora, prima che sia troppo tardi, questa visione ideologica e punitiva verso se stessa, che rischia di trasformare la più importante civiltà occidentale in una dépendance dei Paesi meno democratici e più inquinatori del mondo.