8 MARZO IN DIFESA DELLE DONNE IRANIANE

DOMANI ORE 17.30 PRESIDIO LEGA GIOVANI A CONSOLATO TEHERAN PROMOSSO DA EURODEPUTATA ISABELLA TOVAGLIERI (COMMISSIONE FEMM PARLAMENTO UE)

 

Milano, 7 mar – Domani, mercoledì 8 marzo, alle ore 17.30, a Milano, in via Monte Rosa 88, in occasione della Giornata internazionale della donna, la Lega Giovani terrà un presidio davanti al consolato iraniano per mantenere accesi i riflettori sulle gravi violazioni dei diritti delle donne in Iran. La manifestazione, promossa dall’eurodeputata lombarda Isabella Tovaglieri, componente della Commissione FEMM-Diritti delle donne del Parlamento europeo, vedrà la partecipazione, tra gli altri, del Segretario federale della Lega Giovani Luca Toccalini e dell’eurodeputata Silvia Sardone, commissaria della Lega della Provincia di Milano.

 

«Mentre festeggiamo l’8 marzo e le conquiste femminili nei Paesi democratici – sottolinea Isabella Tovaglieri – non possiamo chiudere gli occhi sulla condizione delle donne iraniane, arrestate a migliaia e spesso uccise perché portano il velo in modo inappropriato, perché manifestano per la propria libertà o semplicemente perché vogliono andare a scuola, come accaduto a centinaia di bambine avvelenate nella città santa di Qom da chi voleva chiudere le scuole femminili. Nel silenzio assordante dell’Europa e della comunità internazionale, ribadiamo la nostra condanna per la brutale repressione del regime fondamentalista di Teheran contro le donne e contro i giovani che lottano per i loro diritti, e chiediamo che l’Unione Europea e le organizzazioni internazionali intensifichino le pressioni sulla repubblica islamica per porre fine a questi orrori e per dare un futuro di libertà e progresso alle bambine e alle donne iraniane».

 

«La Lega Giovani – aggiunge Luca Toccalini – è vicina alle ragazze e ai ragazzi iraniani che rischiano il carcere e, spesso, anche la vita, scendendo in piazza con coraggio per chiedere la fine dello stato teocratico, che distrugge i loro sogni e le loro speranze. Vogliamo che dalla città più avanzata del Paese salga una forte condanna di tutti quei regimi fondamentalisti che tentano di riportare indietro l’orologio della storia, dall’Iran all’Afghanistan».

 

«Da una parte – dichiara Silvia Sardone – abbiamo le donne dell’Iran che combattono contro l’imposizione del velo islamico e le violenze del regime, dall’altra le istituzioni europee che hanno usato in questi anni testimonial con hijab per caratterizzare eventi sull’Europa del futuro, sulla gioventù e per descrivere l’integrazione in Europa. L’Unione Europea deve smetterla di portare avanti una sterile solidarietà e un’inaccettabile ipocrisia sulla condizione delle donne in tanti Paesi islamici».